Elogio dell’entropia
Entropia: dal greco “entropee”, en – dentro, tropee – cambiamento. In fisica indica il «disordine» di un sistema, cioè il movimento ed è rappresentata dalla quantità di energia liberata.
Senza addentrarci troppo nelle leggi della termodinamica (le vaghe reminiscenze della scuola superiore non mi sosterrebbero a sufficienza ma sul web potete trovare moltissimi siti che trattano in modo semplice l’argomento), il concetto di entropia porta con sé alcuni elementi di cui nelle aziende si parla molto: cambiamento, ordine/disordine/processi, energia.
In un qualunque sistema, aziendale o fisico, quando le particelle (persone? molecole?) sono portate a lavorare/muoversi all’interno di un contesto rigidamente predefinito, dove lo spazio discrezionale è ridotto, producono energia ridotta. Quando le particelle sono portate a muoversi/lavorare arricchendo il proprio lavoro, spostando/allargando il proprio raggio d’azione e venendo in contatto con altri, aumenta il rilascio di energia. Certo, quando aumenta il livello di entropia, aumentano anche l’energia dispersa e la confusione. Il sistema è meno controllabile.
Credo che ogni azienda debba decidere cosa preferisce: energia e motivazione ma con rischio di confusione oppure ordine e certezza con bassa energia e bassa motivazione.
Quasi dimenticavo: per aumentare l’entropia di un sistema, è necessario metterlo a contatto con un altro di temperatura diversa… contatto fisico… non virtuale… ma questa è fisica…
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