I dubbi del manager: dove inizia la libertà della persona e dove finisce la libertà del dipendente?
In un’epoca in cui parliamo di Smart Working e di Lavoro Agile, di un sistema che deve portare i lavoratori ad occuparsi di raggiungere obiettivi e non di eseguire ordini, qualcuno mi pone una domanda semplice e diretta: “I miei collaboratori usano il cellulare personale per connettersi alle chat durante l’orario di lavoro. Io responsabile, come mi devo comportare?”
Ed ecco che tento di sovrapporre due immagini. Da un lato un collaboratore che ha ottenuto la possibilità di lavorare come Smart Worker concentrato sul PC da casa, che risponde alle telefonate, che corre a prendere il bimbo a scuola e poi, di sera tardi, quando fuori è buio e tutta la casa dorme, è di nuovo al PC per completare il suo lavoro e raggiungere l’obiettivo assegnato. Dall’altro lato un altro collaboratore che opera in azienda con un orario standard, anzi, magari su turni, mentre porta avanti il suo lavoro (ad esempio in una sala controllo oppure come supervisore di macchine a controllo numerico) e che, un po’ annoiato, “si fa i fatti suoi” con il cellulare.
Effettivamente ora per me è chiaro che chi mi ha posto la domanda, sotto sotto, ha lui per primo il dubbio che (per quanto la superficialità del suo collaboratore lo infastidisca) la distrazione con il cellulare non è poi così diversa da quella dello Smart Worker che, sospendendo il suo lavoro per andare a prendere il figlio a scuola, garantisce comunque che il lavoro venga svolto nel modo in cui a lui fa più comodo. Chi mi ha posto la domanda vede nelle nuove forme di organizzazione del lavoro, che sono applicabili su molte professioni, ma non in tutte, con alcune persone ma non con tutte, alcune difficoltà che ricadono anche su chi, in teoria, non è direttamente coinvolto in questo cambiamento: se fino a ieri i ruoli operativi erano quasi tutti legati all’orario di lavoro e, solo in parte, associati ai risultati, oggi per alcuni di questi è possibile prescindere dall’orario e agire prevalentemente sui risultati. Chi deve continuare a gestire le persone in un sistema che è rimasto rigido, non per scelta ma per necessità operative, si trova più in difficoltà a richiamare alle “regole” i collaboratori.
Ovviamente la risposta non poteva essere diversa dall’invito a fornire dei feedback ai collaboratori portandoli a riflettere sui rischi connessi a qualsiasi distrazione in un ruolo di controllo come il loro aiutandoli così anche a ri-appropriarsi del valore che il loro lavoro porta all’azienda in termini di sicurezza e/o di qualità. Ma devo riconoscere che questo responsabile ha tutta la mia comprensione.
Related Posts
I dubbi del manager: dove inizia la libertà della persona e dove finisce la libertà del dipendente?
In un’epoca in cui parliamo di Smart Working e di Lavoro Agile, di un sistema che...
I dilemmi del Manager: fare bene o fare presto?
Su questo argomento potremmo discutere giorni tra chi considera la qualità un...